Una benedizione nel giorno del compleanno

Benedizione dei bambini nel giorno del compleanno

In alcune parrocchie è stata introdotta la consuetudine di proporre la benedizione dei piccoli al momento del taglio della torta, condita da una brevissima catechesi in forma di racconto edificante, con il coinvolgimento dei partecipanti. Cosa non facile, ma molto apprezzata anche dagli adulti stessi e attesa – le volte successive – dai piccoli recidivi festaioli.

Presentiamo uno schema, tratto e opportunamente adattato dal Benedizionale, già utilizzato con successo in alcune parrocchie. Come è consuetudine, può essere utilizzata una “forma lunga” – più adatta a bimbi cristiani abituati alla vita ecclesiale – che comprende anche una brevissima lettura del Vangelo e il Padre nostro; la “forma breve” sembra più adatta alla grande maggioranza dei partecipanti e non prevede questi due inserimenti.

Scegliere il momento e cambiare il luogo

Il momento è adatto potrebbe essere poco prima del fatidico “taglio della torta”, concordato con i genitori e il festeggiato al momento della richiesta della sala.

Indispensabile, secondo l’esperienza, è creare una “rottura” o un momento di sospensione nella confusione della festa: il sacerdote si fa presente, saluta, familiarizza qualche istante con i presenti, attira l’attenzione dei bambini chiamandoli attorno a sé, chiede loro scherzosamente per che cosa sono venuti e chi è il festeggiato, ad esempio, proponendo a tutti: “Chi mi aiuta a preparare una sorpresa per il festeggiato?”. Quasi sicuramente si alzerà una piccola selva di mani pronte a tutto.

Poi indispensabile è cambiare luogo per svolgere il piccolo rito. A seconda dell’età dei festeggianti, si usano modalità diverse. Con i piccolissimi il gioco, ad esempio: dopo aver ottenuto un po’ di attenzione con l’aiuto dei genitori, si chiede loro di deporre i vari palloncini che tengono in mano, di formare una catena o un trenino per recarsi nel luogo prescelto. Con i più grandicelli si può usare la sorpresa e la curiosità (“Venite dietro a me, che andiamo a preparare una sorpresa per il vostro amico festeggiato”), magari facendosi precedere da una candela o accendino acceso.

Se c’è una cappellina in Oratorio, si usa quella, se non è troppo lontana la chiesa, altrimenti una sala diversa dove sia visibile un’immagine religiosa e una candela accesa. Importante chiedere anche ai genitori di accompagnare la piccola comitiva.

Cominciare raccontando, continuare coinvolgendo

Iniziare innanzitutto con un brevissimo racconto a senso, in cui si mettano in luce i doni ricevuti, la necessità di dire grazie a chi ce li ha concessi e così via. Le storie di Bruno Ferrero sono una vera miniera per questo scopo, e i piccoli resteranno volentieri ad ascoltare con la bocca ben aperta.

Terminato il breve racconto e le quattro (ma proprio quattro) parole di attualizzazione, comincia il rito di benedizione vero e proprio. Il sacerdote distribuisce ai più grandicelli che sanno leggere le striscioline con le brevissime preghiere, anche qui chiedendo “chi desidera aiutare per la sorpresa al festeggiato”.

Oltre alle formule rituali verbali, il piccolo “segno di Gesù” sulla fronte da parte del sacerdote, che chiede anche ai genitori di ripeterlo sul loro figliolo, conclude il breve rito, che dura al massimo 5-6 minuti.

Alla fine il sacerdote può chiedere divertito: “Ora andremo a tagliare la…”, concluso da un corale boato “…la torta”, con la gioia di tutti i presenti, e spesso le lacrime di qualche mamma, che sta ancora riprendendosi dal fatto di avere benedetto senza fatica il proprio figliolo.

La proposta del rito di benedizione

Il sacerdote accompagna gioiosamente i fanciulli in Chiesa o in Cappella o nel luogo prescelto. Ivi propone loro un breve racconto edificante) Al termine:

Cel.: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Assemblea: Amen

Cel.: L’amore di Dio Padre e del Signore nostro Gesù Cristo amico e maestro dei fanciulli sia con tutti voi.

Assemblea: E con il tuo spirito.

Cel.: Il Figlio di Dio venendo nel mondo si è fatto bambino, è cresciuto in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini. Poi predicava il Vangelo, accoglieva i piccoli e li benediceva. Oggi voi siete venuti nella nostra parrocchia per fare festa al vostro amico N.… nel giorno del suo compleanno. Anche noi oggi preghiamo per lui e chiediamo la benedizione del Signore Gesù perché come Lui cresca in sapienza, età e grazia.

[Forma lunga. Lettore: Ascoltate ora la Parola del Signore dal Vangelo secondo Marco.

Alcune persone portavano i loro bambini a Gesù, ma i discepoli li sgridavano. Quando Gesù se ne accorse, si arrabbiò e disse ai discepoli: «Lasciate che i bambini vengano da me; non impediteglielo, perché Dio dà il suo regno a quelli che sono come loro. Io vi assicuro: chi non l’accoglie come farebbe un bambino non vi entrerà». Poi prese i bambini tra le braccia, e posando le mani su di loro li benediceva.]

Cel.: Signore Gesù, che hai accolto e benedetto i bambini, esaudisci la nostra preghiera.

Assemblea: Ascoltaci o Signore.

Lettori (bambini o genitori): Salvaci da ogni pericolo.

– Guidaci nella via della vita.
– Donaci di crescere in sapienza, età e grazia.
– Aiuta tutti i bambini del mondo.
– Benedici il nostro amico N.…, i genitori, gli amici e tutti coloro che ci fanno del bene.
– Fa’ che sappiamo ringraziarti per ogni tuo dono.

[forma lunga: Padre nostro. ]

Il festeggiato si avvicina al sacerdote, il quale gli impone la mano sul capo e lo segna con la croce sulla fronte:

Cel.: Il Signore Gesù, che predilige i bambini, benedica te, N.…, e ti custodisca nel suo amore.

Assemblea: Amen.

Poi può chiedere ai genitori di segnare a loro volta la fronte del bambino. Poi dice la preghiera seguente:

Cel.: Il Signore sia sopra di te per proteggerti,
davanti a te per guidarti,
dietro di te per custodirti,
dentro di te per benedirti.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Assemblea: Amen.

L’Assemblea si scioglie in semplicità.