Romans 2018: “Liturgia e catechesi: l’azione simbolico-rituale inizia alla vita della Chiesa”

Formazione

L’Ufficio Catechistico Diocesano, in collaborazione con il Centro Pastorale, l’Ufficio Liturgico Diocesano e la Parrocchia S. Maria Annunziata di Romans d’Isonzo, organizza il XIX laboratorio di formazione per catechiste/i.

Contenuti

Con la tre giorni formativa di Romans d’Isonzo (XIX edizione) continuiamo la nostra riflessione e condivisione che ha per oggetto la varietà e diversità dei linguaggi della catechesi.

Un «fondamentale ambito della catechesi è la formazione di una corretta sensibilità liturgica, nel senso della conoscenza della liturgia e delle sue
esigenze – il senso del rito, l’anno liturgico, la forma rituale dei sacramenti e i testi eucologici – e, ancor più, nel senso di apertura al Mistero di Dio e di incontro con il Cristo che in essa, per opera dello Spirito attraverso la Chiesa, accade. Una visione della liturgia solo in prospettiva concettuale e didattica va contro la sua natura di forma che dà forma, secondo la quale il credente, pervenuto alla fede, si lascia plasmare ed educare dall’azione liturgica, quale espressione del culto della Chiesa nella sua fontalità sacramentale, sorgente della vita cristiana. La celebrazione, inoltre, con i suoi plurimi linguaggi che interpellano il cuore, la mente, i sensi corporei e psichici e con le sue esigenze comunitarie ha un grandissimo potenziale educativo» (CEI, Incontriamo Gesù, n. 17).

Questi elementi offerti dagli orientamenti nazionali per l’annuncio e la catechesi del 2014 vanno verificati nel momento in cui la Chiesa introduce alla fede bambini e ragazzi. Le “buone pratiche” catechistiche e celebrative con cui abbiamo cura dei più piccoli sono un banco di prova e, insieme, un’occasione di approfondimento del modo in cui la comunità ecclesiale può assolvere al suo compito di introdurre alla vita cristiana.

Finalità

Aiutare i catechisti a riscoprire il linguaggio liturgicosimbolico come spazio intenso e coinvolgente dove porsi di fronte a Gesù e dialogare con Lui; come tempo dove la dimensione simbolica, rituale, gestuale viene esaltata anche in relazione alla Parola narrata.

Programma e documenti degli incontri

Le foto delle tre serate

Presentazione delle tre serate formative

Lunedì 27 agosto

17.45 Iscrizioni e accoglienza
18.15 Preghiera presieduta dall’Arcivescovo di Gorizia, Mons. Carlo Maria Redaelli
18.25 Presentazione del percorso formativo, fra Luigi Bertié
18.35 Le celebrazioni negli itinerari di catechesi: passaggi e consegne
Prima parte laboratorio di studio
FRA GIULIANO FRANZAN OFM Cap., liturgista e psicologo

20.00 Pausa cena
20.30 Seconda parte del laboratorio di studio
22.15 Preghiera conclusiva e saluti

I documenti

Struttura del R.I.C.A.

Video della prima parte del laboratorio di studio

Martedì 28 agosto

18.00 Accoglienza e preghiera
18.30 Preparare e celebrare le liturgie con i ragazzi: le diverse ministerialità
Prima parte del laboratorio di studio, DON MIRCO MIOTTO, direttore dell’Ufficio
Liturgico della diocesi di Vittorio Veneto

20.00 Pausa cena
20.30 Seconda parte del laboratorio di studio
22.15 Preghiera conclusiva e saluti

I documenti

Bibliografia:
– G. BOSELLI, Sorgente di vita, San Paolo 2017;
– P. TOMATIS, I ministeri liturgici oggi, Elledici 2017;
– F. CASSINGENA-TREVEDY, La bellezza della liturgia, Sympathetika Qiqajon 2003;
– J. HAMELINE, Poetica delle arti sacre, Ed. Qiqajon 2014;
– AA.VV., Bambini e ragazzi nell’azione simbolico-rituale della Chiesa, in Rivista Liturgica 3/2017, Monastero s. Giustina;
– AA. VV., Ars celebrandi, Ed. Qiqajon 2003.

Mercoledì 29 agosto

18.00 Accoglienza e preghiera
18.30 Didattica del simbolo: come rapportare esperienza umana e proposta cristiana
Prima parte del laboratorio di studio, DOTT.SSA MICHELA SOLIGO, vicedirettice dell’Ufficio Catechistico della diocesi di Concordia-Pordenone
20.00 Pausa cena
20.30 Seconda parte del laboratorio di studio
22.15 Preghiera conclusiva e saluti

I documenti

Io sono la porta
Video della prima parte del laboratorio di studio
Le tasche piene di sassi (Jovanotti)
Video della seconda parte del laboratorio di studio

Bibliografia:
– Feliziani-Kannheiser F., Io sono una pianta fiorita. Il simbolo nell’IRC. Percorsi didattici per la scuola, dall’infanzia alla secondaria, EDB 2011
– Feliziani-Kannheiser F., Catechesi e famiglie. Consigli pratici e strategie di coinvolgimento, Paoline 2016
– Feliziani-Kannheiser F., Radici e ali. Educare alla fede in famiglia. Dalla nascita ai 6 anni, LDC 2016
– Josè Tolentino Mendoca, La mistica dell’istante. Tempo e promessa, Vita e pensiero 2015
– Bibbia smart, http://www.bibbiasmart.it
– Un libro qualsiasi di Antonia Chiara Scardicchio: come ad esempio “Quel che conta non sa contare. Manifesto breve di logica &fantasia” (editrice La Meridiana) oppure “Madri…Voglio vederti danzare” (NCF Edizioni) oppure si può partire da una sua intervista come questa http://www.mangialibri.com/interviste/intervista-antonia-chiara-scardicchio

Sede del percorso

Ricreatorio Galupin – Piazza Candussi, 1
34076 Romans d’Isonzo (Go)

Quota e iscrizioni

La quota di partecipazione è di euro 25.00. È possibile iscriversi fino al 22 agosto 2018.

Allegati

Scarica la locandina (pdf) e il volantino (pdf)

Articolo a conclusione dell’incontro:

Anche quest’anno dal 27 al 29 agosto il ricreatorio “Galupin” di Romans d’Isonzo è stato popolato da un gran numero di catechisti (e non solo!), che hanno partecipato alla tre giorni di formazione. Oltre ottanta i partecipanti, rappresentanti i vari decanati della nostra diocesi.

In questa diciannovesima edizione l’Ufficio catechistico diocesano ha scelto di focalizzare l’attenzione sul legame tra liturgia, “fonte e culmine della vita della Chiesa”, e catechesi. In particolare il titolo della tre giorni era: “CATECHESI E LITURGIA. L’azione simbolico-rituale inizia alla vita della Chiesa”.

Le celebrazioni negli itinerari di catechesi: passaggi e consegne

L’incontro di lunedì è iniziato con un momento di invocazione allo spirito, con il canto del “Veni Creator”, di ascolto della Parola e di preghiera, guidato da don Michele Centomo. Poi fra Luigi Bertiè, direttore dell’Ufficio catechistico, ha presentato brevemente il percorso formativo e il relatore della serata, fra Giuliano Franzan, liturgista e psicologo. Dopo una breve introduzione sull’argomento (“Le celebrazioni negli itinerari di catechesi: passaggi e consegne”) i partecipanti, a seconda della provenienza, si sono suddivisi in vari gruppi per svolgere l’attività laboratoriale proposta da fra Giuliano. Il laboratorio consisteva nella lettura personale e di gruppo di tre articoli tratti dal R.I.C.A. (Rito dell’iniziazione cristiana degli adulti) in modo tale che ogni gruppo ne estrapolasse, grazie al contributo di ciascuno, i tratti salienti e fondamentali.
Conclusa l’attività i gruppi si sono nuovamente riuniti per la condivisione e ogni coordinatore ha esposto le riflessioni interne. Verso le ore 20.00 i partecipanti hanno convogliato verso la sala del rinfresco per condividere assieme la cena. Dopo la pausa ristoratrice si è tornati in sala conferenze per la seconda parte del laboratorio di studio. Fra Giuliano ha esposto quali sono le linee guida dettate dal R.I.C.A. per quanto concerne l’iniziazione cristiana di coloro che da adulti desiderano ricevere i sacramenti dell’iniziazione cristiana (battesimo, confermazione, comunione).
Cristiano Brumat

Preparare le liturgie con i ragazzi: le diverse ministerialità

Ospite della serata è stato don Mirco Miotto, sacerdote e direttore dell’ufficio liturgico della diocesi di Vittorio Veneto il quale nel corso della serata ha voluto presentarci il tema: “Preparare le liturgie con i ragazzi: le diverse ministerialità”.
Nella prima parte della serata don Mirco ci ha accompagnato a riscoprire i diversi spazi della Chiesa e come questi rivestano in maniera efficace una funzione pedagogica oltre che catechetica.
Nella chiesa parrocchiale di Romans don Mirco ci ha presentato diversi spazi che danno forma al luogo sacro: il grande portone d’ingresso, il battistero “grembo materno” nel quale la Chiesa dà la vita ai suoi figli in Cristo affiancato solitamente dal confessionale, luogo dell’incontro con il Padre della misericordia in cui possiamo ogni giorno della nostra storia riscoprire l’amore che Dio ha per ciascuno di noi. Guardando poi verso l’altare centrale incontriamo il presbiterio, luogo delle due mense: la mensa della Parola di Dio che deve essere fatta risuonare con ampio eco con la voce della mente e del cuore da coloro che sono incaricati di proclamare le letture e la mensa dell’Eucarestia, quella dell’altare nel quale l’assemblea riunitasi attorno rivive, con il presbitero che presiede, il memoriale del sacrificio di Cristo, dono sempre nuovo del suo amore per noi.
Concludendo, infine, questo percorso che si snoda attraverso gli spazi sacri, don Mirco ha voluto riservare una parte della sua riflessione sull’immagine della Madonna e dei Santi che molto spesso adornano le nostre chiese o le pale dei nostri altari: queste immagini ci ricordano come la Madonna e i Santi sono coloro che quotidianamente ci indicano la via della nostra santità personale che possiamo mettere a frutto ogni giorno nella nostra testimonianza come educatori e catechisti a servizio di Dio e della Chiesa.
Nella seconda parte della serata i partecipanti divisi in gruppi avevano il compito di ideare un incontro di catechesi o una liturgia su uno dei diversi luoghi della chiesa spiegati in precedenza. Ecco, allora, che le restituzioni in sala ci hanno narrato di come si organizzare incontri in cui bambini, ragazzi e adulti possano:
Esprimere le sensazioni che si provano davanti al portale della chiesa, riflettendo su come possa cambiare il clima di un ambiente oltrepassando la soglia.
Riscoprire il significato del proprio Battesimo, “compleanno di ogni cristiano”, attorno al fonte battesimale, facendo un’esperienza tattile.
Osservare attentamente l’ambone, drammatizzare nella postura e nella voce la proclamazione, analizzare il significato delle letture.
Scoprire i diversi significati dell’altare (mensa, talamo di sacrificio e sarcofago di vita) partendo dalla lettura dell’Ultima Cena dal vangelo di Giovanni. Preparare l’altare durante la messa domenicale nei gesti e nella spiegazione dopo averlo provato durante l’incontro.
Riflettere sulla figura di Maria attraverso alcuni brani evangelici. Dare attenzione alla statua di Maria, ornandola di fiori.
Attraverso metodologie diverse e mettendo in comune molte esperienze, i catechisti si sono impegnati a creare delle linee guida per dei possibili incontri, nella speranza che possano essere d’aiuto ai ragazzi per sentire la fede e Gesù presenti davvero nella loro vita.
Andrea Michelutti e Sofia Zambon

Didattica del simbolo: come rapportare esperienza umana e proposta cristiana

“Questa sera arrivando qui abbiamo varcato una serie di porte…” così è incominciato il nostro terzo giorno d’incontro diocesano di quest’anno con la dott.ssa Michela Soligo, vicedirettrice dell’ufficio catechistico della diocesi di Concordia-Pordenone, invitata a sottolineare la didattica del simbolo: come rapportare esperienza umana e proposta cristiana.
Nella prima slide che ci ha fatto vedere c’erano foto di porte molto diverse tra loro porte di città, di chiese, di case aperte e chiuse con catenacci e ci ha invitato ad osservarle ed esprimere quale storia ci fanno venire in mente. Alcuni hanno condiviso le proprie impressioni. Ci ha fatto notare come una porta anche solo osservandola dall’esterno ci parla, ci fa immaginare l’interno.
Le porte dei luoghi di culto sia in passato che nei periodi più recenti sono maestose e in esse vi descrivono pagine della Bibbia, “non è raro poi trovare la figura di Gesù al centro, per ricordare che è Lui la vera porta che conduce al Padre. Ecco il simbolo della porta che ci ha fatti entrare nella didattica del simbolo”.
La relatrice però ha tenuto precisare che l’esperta di didattica del simbolo in Italia è Franca Feliziani Kannheiser (che l’ha personalmente incontrata diverse volte): il suo sapere in merito è raccolto in numerosi articoli e interventi, oltre che nel suo testo Io sono una pianta fiorita. Da questi incontri è emerso che il simbolo “coinvolge tutta la persona, è particolarmente adatto a stabilire vie di comunicazione tra gli uomini sia a gettare un ponte tra gli uomini e Dio, ciò che lo sforzo razionale soltanto non può fare”. Attraverso un’esperienza umana si può arrivare ad una proposta cristiana, vita e fede.
Per i bambini di qualsiasi età la didattica del simbolo permette di percorrere un cammino dall’esterno all’interno attraverso il gioco, immagini, ascolto di fiabe… così la comprensione avviene attraverso un’esplorazione attraverso i loro sensi, ed anche più immediata. La dott.ssa Soligo ci ha proposto un video dove l’esperienza dei bambini più piccoli seguendo il brano del Vangelo della Samaritana, hanno preso in considerazione come simbolo l’acqua, attraverso vari giochi sono riusciti a passarsi con un bicchiere un po’ d’acqua tra di loro poi l’ultimo la versava in una brocca posata sull’altare (condivisione, vita, …). Questo avveniva durante la liturgia della domenica in un luogo accanto la chiesa insieme ai catechisti e genitori con figli piccoli, quindi in un modo diverso stavano vivendo lo stesso momento delle persone presenti alla liturgia in chiesa.
All’inizio dell’incontro ci era stato dato un sasso, siamo stati invitati a toccarlo e pensare che significato davamo a quel sasso, che uso avremmo potuto fare, da qui si è svolto il lavoro di gruppo. Dovevamo preparare un incontro tra adulti, oppure animare una liturgia o un incontro di catechesi collegando il sasso ad un brano del Vangelo, gli elaborati sono stati tra i più svariati, ma molto ricchi e utili da proporre nelle proprie realtà quotidiane della propria parrocchia.
Un’ultima osservazione, ma non meno importante la dott.ssa Soligo ha tenuto a sottolineare che qualsiasi impressione diamo al simbolo non esiste uno giusto o uno sbagliato, perché ognuno attraverso il proprio vissuto trae le proprie conclusioni, perciò mai dare nulla per scontato.
L’intervento si è concluso con un affettuoso applauso ed un grazie dal cuore.
Alla fine l’Arcivescovo Carlo Redaelli ci ha salutato e ringraziato per la nostra partecipazione e ci ha impartito la Sua Benedizione.
Luciana Rosig