Romans 2016 – Dare carne alla Parola: I linguaggi della catechesi

Formazione

XVI settimana di formazione per catechisti

La presentazione

La quattro giorni di formazione per catechisti, educatori e animatori si svolgerà dal 29 agosto al 1 settembre presso il Ricreatorio Galupin di Romans d’Isonzo. Si tratta di una nuova tappa, in linea con quanto abbiamo vissuto nell’ultimo anno. L’Assemblea Diocesana 2015, attraverso l’intervento di fratel Enzo Biemmi – Rinnovare l’iniziazione cristiana per rinnovare le nostre comunità in stile missionario – e le sfide emerse dall’indagine realizzata dall’Ufficio Catechistico, avviava una riflessione e un confronto sull’iniziare alla fede in chiave di pastorale generativa.

Il Centro Pastorale Diocesano, partendo dal presupposto che il soggetto dell’iniziazione cristiana è la comunità, la quale parla con tutto quello che è e annuncia il vangelo con le sue parole e soprattutto con la vita – «Prima sono i catechisti e poi i catechismi; anzi, prima ancora sono le comunità ecclesiali» (DB 200) -, organizzava tre serate formative per i C.PA.PA, allargate ai catechisti, e tre mattinate di aggiornamento clero sulla maternità di una Chiesa che genera nuovi cristiani. A questi momenti di formazione le comunità erano invitate a operare un ulteriore approfondimento servendosi di alcune schede di lavoro. Ricordiamo brevemente le tematiche di questi tre appuntamenti. Don Ivo Seghedoni – Il rinnovamento dell’iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi: l’esperienza di una Chiesa diocesana. Motivi, processi ed esiti del cambiamento di prospettiva e di azione -, presentandoci il Metodo a 4 tempi, aveva come obiettivo quello di suscitare il desiderio di cambiamento, osservando come in altre diocesi sia stato possibile un processo di rinnovamento. Padre Francesco Rossi – La richiesta del Battesimo nei ragazzi e negli adulti: il modello catecumenale nella prassi di una Chiesa diocesana. Le fonti del Magistero e della liturgia (Note CEI, RICA, ecc.) -, esponendo il catecumenato dei ragazzi e degli adulti, indicava come il catecumenato rappresenti il modello di ogni percorso di iniziazione cristiana. Don Giuseppe Laiti – L’iniziazione cristiana come opera ecclesiale: il coinvolgimento dei genitori e dei diversi soggetti della comunità nella generazione dei nuovi cristiani -, soffermandosi sull’aspetto educativo, metteva in luce le figure che maggiormente sono coinvolte all’interno di un itinerario di iniziazione cristiana.

L’ufficio Catechistico Diocesano viaggiava operando sulla stessa lunghezza d’onda. A settembre dello scorso anno veniva proposta a Romans d’Isonzo un percorso formativo per operatori pastorali – Iniziazione Cristiana: una Chiesa che genera e rigenera se stessa – che mettesse a tema l’identità dell’iniziazione cristiana, la comunità credente quale soggetto che genera alla fede e si rigenera nella fede, il ruolo dei genitori nell’educazione alla fede dei loro figli.

Nell’ottobre del 2015 veniva attivato il laboratorio 6-8 anni, coinvolgendo le catechiste di cinque parrocchie: San Rocco di Villesse, Santa Maria Annunziata di Romans d’Isonzo, Santi Ilario e Taziano Cattedrale di Gorizia, Santi Vito e Andrea di San Vito al Torre, Unità pastorale dei Salesiani di Gorizia. Questo laboratorio aveva l’obiettivo di creare un cammino per i bambini di 6-8 anni, proponendo delle piccole iniziative pratiche per coinvolgere i genitori. Guardando al catecumenato come modello si tratterebbe della fase di prima evangelizzazione ed è una prima risposta al vuoto diocesano in questa fascia d’età.Convinti della necessità e dell’importanza di avere figure adulte dalla fede adulta per far crescere al meglio quella delle nuove generazioni e soprattutto consapevoli del ruolo centrale che rivestono i genitori nell’educazione alla fede, nel gennaio di quest’anno veniva avviato un laboratorio per catechisti, con lo scopo di elaborare un itinerario per accompagnare genitori a riscoprire la loro funzione di educatori alla fede e a riprendere in mano il loro cammino di fede.

L’iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi e l’accompagnamento dei loro genitori nella riscoperta della fede e nell’azione educativa richiede preparazione, considerazione dei destinatari, dei loro percorsi di vita e di fede e attenzione al contesto. Gli itinerari con i bambini e con i genitori devono introdurre al Mistero, sperimentato, celebrato, compreso e vissuto. Appare chiaro che uno dei compiti più urgenti è il recupero di tutta l’armonica dei linguaggi della fede e quelli umani.

La quattro giorni di formazione a Romans d’Isonzo, aperta ai catechiste/i, educatori e animatori, diaconi e presbiteri, ha l’obiettivo di far riscoprire e sperimentare alcuni linguaggi di relazione per poter vivere l’incontro di Gesù nella Chiesa. Affronteremo tre di questi linguaggi. Nella sinfonia di questi linguaggi un posto particolare deve essere attribuito al linguaggio narrativo. Tutta la storia della salvezza è un grande racconto che esprime il desiderio di Dio di entrare in relazione con la sua creatura. Don Marco Sanavio, direttore Ufficio pastorale per le comunicazioni sociali della diocesi di Padova, ci introdurrà all’approccio narrativo lunedì 29 agosto.

Il secondo giorno, martedì 30 agosto, porremmo la nostra attenzione sul linguaggio cinematografico, presentato dalla dott.ssa Arianna Prevedello, responsabile progetti dell’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Padova ed esperta di cinema e spettacolo. Il cinema può costituire il luogo e lo spazio per una riappropriazione simbolica del linguaggio della fede. Può rivelarsi quell’opportunità capace di creare dialogo, confronto, dibattito, arricchimento per una crescita umana e cristiana.

Nel terzo giorno, mercoledì 31 agosto, ci confronteremo con il linguaggio dell’arte. Saremo aiutati da don Antonio Scattolini del Servizio per la Pastorale dell’Arte Karis e da molti anni impegnato nell’offrire motivazioni e metodo per percorsi di catechesi con l’arte.

Siamo sempre più convinti che il linguaggio dell’arte è strumento valido e necessario per trasmettere la fede. C’è lo insegna la storia millenaria della Chiesa. Quella stessa storia di fede che ci consegna i battisteri delle nostre Chiese, luogo dove Dio ci ha generati alla fede. Sarà, quindi, questa l’occasione in cui verrà presentato l’esito del progetto “I nostri Battisteri”, ricerca che ha lo scopo di riscoprire e valorizzare i battisteri delle nostre chiese. Giovedì 1 settembre ci condurrà in questo viaggio la dott.ssa Barbara Tomat, coordinatrice dell’Ufficio scuola della nostra diocesi.
Inoltre, alla quattro giorni formativa sarà possibile ritirare il materiale relativo al percorso dei fanciulli 6-8 anni e quello parallelo per l’accompagnamento per i genitori.

Sede del percorso

Ricreatorio Galupin – Piazza Candussi, 1 – 34076 Romans d’Isonzo (Go)

Quota

Termine iscrizioni: 24 agosto 2016. È possibile partecipare anche solo a singole giornate. Si può versare la quota direttamente sul posto la prima sera che si arriva.
La quota di partecipazione è così ripartita:

– 1 giornata: 10 euro.
– 2 giornate: 20 euro.
– 3 o 4 giornate: 25 euro.

Scarica la locandina (pdf) e il volantino (pdf)

Il programma

Destinatari

Catechisti, educatori/animatori, insegnanti di religione, diaconi e presbiteri.

Contenuti

Con la quattro giorni formativa di Romans d’Isonzo (XVII edizione) continuiamo la nostra riflessione e condivisione che ha per oggetto il rinnovamento della prassi della Chiesa che come madre genera nuovi figli.

Annunciare la vita buona del Vangelo non può limitarsi ad una mera trasmissione e comunicazione dottrinale dei contenuti della fede e ad un consenso su di essi; ma è l’esperienza di incontro con Gesù nella Chiesa, passando attraverso la riscoperta dei linguaggi propri della fede e di quelli umani. Di questi ne approfondiremo tre.

Il linguaggio narrativo. Il racconto è una delle modalità privilegiate con cui si stabilisce una relazione. Il racconto ci permette di entrare nelle storie, di immedesimarsi, di sperimentare emozioni e sentimenti. Il racconto è un modo di procedere tipico delle pagine bibliche. Attraverso la narrazione scopro l’opera di Dio nella storia e nella propria vita, conosco e incontro Gesù.

Il linguaggio cinematografico. Il cinema può rappresentare uno dei mezzi più efficaci per avvicinare le persone alla fede, perché il linguaggio cinematografico può rivelarsi molto utile per mediare i contenuti della fede.

Il linguaggio dell’arte. C’è un linguaggio degli occhi che vuole immagini belle. Il linguaggio dell’arte da sempre annuncia, avvicina e introduce al Mistero. Riesce a rendere visibile, attraverso lo stupore, Colui che è invisibile e si è manifestato e fatto conoscere nell’Incarnazione.

Progetto “I nostri Battisteri”. L’arte come linguaggio ci permette di approfondire i contenuti della fede: sarà questo il contesto ideale per presentare gli esiti della ricerca sui nostri battisteri.

Percorsi. Alla quattro giorni formativa sarà possibile ritirare il materiale relativo al percorso dei fanciulli 6-8 anni e quello parallelo per l’accompagnamento per i genitori.

Finalità

Aiutare i catechisti a conoscere le specificità di alcuni linguaggi e di suggerirne per ognuno di essi gli strumenti in grado di animare in modo creativo ed efficace gli incontri di catechesi.

Metodo

La metodologia che useremo è il laboratorio. Attraverso il laboratorio i partecipanti sono aiutati ad essere protagonisti della loro formazione attraverso la dinamica “imparare-facendo”. Questo metodo si avvale di tre fasi: espressiva, informativa, riespressiva.

Lunedì 29 agosto

17.45 Iscrizioni e accoglienza
18.15 Preghiera presieduta dall’Arcivescovo di Gorizia Carlo Maria Redaelli
18.25 Presentazione del percorso formativo, fra Luigi Bertié
18.35 Laboratorio di studio
20.00 Pausa cena
20.30 Relazione: Il linguaggio narrativo – Don Marco Sanavio, direttore Ufficio pastorale per le comunicazioni sociali della diocesi di Padova
21.15 Laboratorio di studio
22.15 Preghiera conclusiva e saluti

I documenti

      1. 29/08/2016 - Il linguaggio narrativo - don Marco Sanavio (mp3)

Le foto 29/08/2016

Martedì 30 agosto

18.00 Accoglienza e preghiera
18.30 Laboratorio di studio
20.00 Pausa cena
20.30 Relazione: Il linguaggio cinematografico – Dott.ssa Arianna Prevedello, responsabile progetti dell’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Padova
21.15 Laboratorio di studio
22.15 Preghiera conclusiva e saluti

I documenti

      2. 30/08/2016 - Il linguaggio cinematografico, parte 2a (pre film) - Arianna Prevedello (mp3)

Parte 2b, Film proposto: “Giraffada”, circa minuti 3′ 38” – 10′ 30”.

      3. 30/08/2016 - Il linguaggio cinematografico, parte 2c (post film) - Arianna Prevedello (mp3)

Buone prassi audiovisivi nella catechesi – Cinema in prospettiva (Arianna Prevedello) (pdf)

Link alle pubblicazioni:
Lo sguardo aperto. Dieci film sulla misericordia
La fede nel cinema di oggi: Inquietudini e speranze in 14 film (Itinerari mediali)

E due link importanti
Sale della Comunità
Commissione nazionale valutazione film

Le foto 30/08/2016

Mercoledì 31 agosto

18.00 Accoglienza e preghiera
18.30 Introduzione: racconti di esperienze vissute
19.00 Relazione: La bella notizia (prima parte), Don Antonio Scattolini, Servizio per la Pastorale dell’Arte Karis
20.00 Pausa cena
20.30 Relazione: La bella notizia (seconda parte)
21.15 Laboratorio di studio
22.15 Preghiera conclusiva e saluti

I documenti


La bella notizia – prima parte. Don Antonio Scattolini (31/08/2016) – Youtube


La bella notizia – seconda parte. Don Antonio Scattolini (31/08/2016) – Youtube


La bella notizia – terza parte, dialogo in sala. Don Antonio Scattolini (31/08/2016) – Youtube

Giovedì 1 settembre

Questa serata sarà dedicata alla celebrazione del mandato: è rivolta a tutti i catechisti, anche se non avranno partecipato alle giornate precedenti.

18.00 Accoglienza e preghiera
18.30 Presentazione del progetto “I nostri Battisteri”, Dott.ssa Barbara Tomat, coordinatrice Ufficio scuola della diocesi di Gorizia
20.30 Mandato diocesano ai catechisti, educatori e animatori presieduto dall’Arcivescovo Carlo Maria Redaelli

I documenti


Mandato diocesano ai catechisti, educatori e animatori (1/9/2016) – Youtube

«Davvero ancora poche energie vengono riservate per una testimonianza e un annuncio di fede nel mondo: la maggior parte sono spese all’interno dell’universo ecclesiale, per il mantenimento e il miglioramento dei tanti percorsi attivati. Di fronte agli scenari della nuova evangelizzazione, i testimoni per essere credibili devono saper parlare i linguaggi del loro tempo, annunciando dal di dentro le ragioni della speranza che li anima. Un simile compito non può essere immaginato in modo estemporaneo, ma richiede attenzione, educazione e cura. Sarà, inoltre, utile nelle Diocesi dedicare spazio e tempo a un confronto sulle strutture e gli strumenti di cui le comunità cristiane dispongono per rendere i battezzati consapevoli del loro impegno missionario ed evangelizzatore».
Incontriamo Gesù. Orientamenti per l’annuncio e la catechesi in Italia, n. 26

«Gesù Cristo può anche rompere gli schemi noiosi nei quali pretendiamo di imprigionarlo e ci sorprende con la sua costante creatività divina. Ogni volta che cerchiamo di tornare alla fonte e recuperare la freschezza originale del Vangelo spuntano nuove strade, metodi creativi, altre forme di espressione, segni più eloquenti, parole cariche di rinnovato significato per il mondo attuale. In realtà, ogni autentica azione evangelizzatrice è sempre “nuova”».
Evangelii gaudium, n. 11