Nella chiesa dei Cappuccini a Gorizia in sei diorami è rappresentato tutto il mistero pasquale di Cristo
Il frate cappuccino fra Oreste Franzetti, famoso ormai non solo nell’Isontino, ma in tutto il Friuli Venezia Giulia per i suoi meravigliosi e artistici Presepi, non finisce di stupire per la sua creatività. Infatti, nella chiesa del convento a Gorizia, in piazza san Francesco, proprio accanto alla mensa che ogni giorno offre il pranzo caldo a quasi un centinaio di bisognosi, fra Oreste ha ricostruito attraverso sei diorami (cm. 75 x 50 x 50 circa) l’intero mistero pasquale di Cristo, secondo il racconto dell’evangelista Marco. In realtà si tratta di una vera e propria catechesi, anche se fatta in modo popolare, sul nucleo centrale del mistero della fede cristiana, nello stile plastico delle sacre rappresentazioni, come il Presepio.
Si tratta di sei scene su cui la persona devota, oltre ad ammirare la fantasia e l’ingegnosità nella ricostruzione degli ambienti e gli effetti luminosi, è invitata a meditare in questo tempo di Quaresima sulla Parola di Dio e sul suo messaggio di salvezza. Si tratta di un vero “Quaresimale”, fatto non tanto con le parole di un frate predicatore, ma con le statuette dei personaggi e con il paesaggio ricostruiti da un frate, artista in tutti i punti di vista. Di fronte a questi sei diorami si prega, si medita la Parola del Vangelo e si esamina la propria vita: «O voi tutti che passate per la via, considerate e osservate se c’è un dolore simile al mio dolore, al dolore che ora mi tormenta» (Lam 1,12).
Ed ecco la sequenza delle sei stazioni: 1) Gesù entra in Gerusalemme (Mc 11, 7-11), 2) Gesù istituisce l’Eucaristia (Mc 14, 22-26), 3) Gesù nell’orto degli ulivi (Mc 14, 32-38), 4) Gesù va al supplizio (Mc 15, 20-22), 5) Gesù muore in croce (Mc 15, 33-37) e 6) Gesù risorge da morte (Mc 16, 1-7).
Grazie, fra Oreste, perché attraverso la tua arte semplice ci porti a contemplare l’infinita Bellezza di un Dio, che non solo è nato per noi, ma che ha anche voluto morire per noi, affinché chi crede in Lui abbia la sua vita divina.
fra Aurelio Blasotti