I vescovi alle comunità cristiane sulla catechesi
A 40 anni dal Documento di Base che ha rinnovato la catechesi in Italia
Il 2 febbraio 1970 ha segnato «un momento storico e decisivo per la fede cattolica del popolo italiano». Lo dicono i Vescovi attraverso la Commissione Episcopale per la dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi, riproponendo all’attenzione di tutte le comunità ecclesiali le linee portanti del Documento di Base che ha rinnovato il progetto catechistico nazionale. La volontà è di evidenziare gli effetti positivi che esso ha prodotto nell’azione pastorale. Ma anche di segnalare nuovamente le sfide con cui devono fare i conti oggi l’evangelizzazione e la catechesi, e le nuove esigenze a cui le comunità cristiane devono rispondere nel contesto del nostro Paese, profondamente mutato rispetto a quarant’anni fa.
I Vescovi italiani scrivono una lettera a quarant’anni dalla promulgazione del Documento di Base che ha rinnovato la catechesi in Italia. (Conferenza Episcopale Italiana – Commissione Episcopale per la dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi, ANNUNCIO E CATECHESI PER LA VITA CRISTIANA. Lettera alle comunità, ai presbiteri e ai catechisti nel quarantesimo del Documento di base “Il rinnovamento della catechesi”, Roma, 4 aprile 2010.)
Il valore permanente del Documento di Base
Nasce direttamente dal Concilio ed è forse stato la sua più bella realizzazione nella Chiesa italiana: questo a detta anche dei testimoni che hanno partecipato alla sua stesura nei migliaia di incontri per prepararlo tenutisi in tutto il Paese.
Riproposta la visione rinnovata della rivelazione, in cui “Dio si è manifestato agli uomini mediante eventi e parole”, ricalcando in questo modo la Costituzione Conciliare Dei Verbum. Da qui, la visione della catechesi come chiamata non solo a trasmettere i contenuti della dottrina, ma a educare alla “mentalità di fede”.
Bella inoltre la visione di Chiesa, in cui si parla di soggetti della catechesi e non solo di destinatari. Le fonti poi della catechesi si allargano oltre la Sacra Scrittura e la tradizione per attingere alla liturgia, alle opere del creato fino ai segni dei tempi.
Il contesto attuale
Nulla di nuovo nella rapidissima sintesi della situazione attuale che i Vescovi ci offrono. Rispetto agli anni ‘60, periodo in cui nasce il Documento di Base, molte sono le cose cambiate, specialmente a livello culturale: pensiamo soltanto alla crescente indifferenza religiosa e al confinamento della religione nella sfera del privato.
Questo radicale cambiamento ha spinto molti osservatori e studiosi della pastorale a suggerire una completa riscrittura del DB. I Vescovi invece suggeriscono di non smentire né dimenticare le grandi intuizioni del documento, ma chiedono anche di compiere ulteriori passi in avanti nell’opera di evangelizzazione e di catechesi.
Le nuove esigenze pastorali
Prima su tutte, l’esigenza di una svolta missionaria dell’azione pastorale, innervandola decisamente nel primo annuncio, entrambe le realtà forse ancora soltanto nominate, ma poco realizzate nella pratica quotidiana delle nostre parrocchie. La catechesi deve essere considerata tappa che, se sollecita un “prima”, il kerigma che suscita la fede, deve aprire a un “dopo”, la celebrazione e la testimonianza.
Il Convegno Ecclesiale di Verona (2006) ha invitato invece la Chiesa italiana a costruire tutto l’agire pastorale attorno alla persona, mettendo al centro le sue esigenze e non solo quelle funzionali delle nostre parrocchie.
Va sostenuta la responsabilità di tutta la comunità cristiana nello svolgimento della catechesi, e non accettare la sola delega ai catechisti, così come la priorità della catechesi degli adulti e dei giovani, già richiesta dal DB, ma ancora non realizzata.
Altri aspetti messi in luce dalla nota del vescovi riguardano l’importanza dell’iniziazione cristiana, l’attualizzazione del messaggio biblico nella lettura dei segni dei tempi; l’importanza del rapporto tra fede e ragione tanto da lievitare la cultura con il Vangelo, la valorizzazione della redditio nel processo della catechesi, sino a portare il credente a diventare capace di narrare a propria volta la propria fede.
Ben venga allora l’11° Settimana di formazione catechistica proposta dalla parrocchia di Romans che partirà proprio dalla lettura del Documento di Base per delineare il profilo del catechista, del metodo da lui utilizzato e della comunità a nome della quale opera. Un utile tuffo nei fondamenti che non devono essere dimenticati dalle nostre parrocchie.