Convegno catechisti e Mandato 2019

Convegno Catechisti 2019

Le foto

In un clima familiare e nello stile della tavola rotonda si è svolto sabato 26 ottobre il Convegno Diocesano dei Catechisti e degli operatori pastorali. Appuntamento che si è concluso con il conferimento del Mandato ai Catechisti, segno che esprime «l’appartenenza responsabile del catechista alla propria comunità diocesana, perché manifesta la sua corresponsabilità nella missione di annunciare il vangelo e di educare e accompagnare nella fede» (IG 78).

Il convegno ha preso avvio con un momento di preghiera centrato sulla parabola del seminatore nell’opera “Seminatore al tramonto” di Vincent Van Gogh. È proseguito con gli interventi di don Marcin Gazzetta, direttore dell’UCD di Udine, e dalle giovani Claudia Castelli di Agrigento e Chiara Dominutti di Premariacco, i quali, provocati dalle domande di Stefano Fontana, hanno messo a fuoco il tema “Annunciatori della Parola che dona gioia”. Da Gesù stesso arriva l’invito «a tutta la Chiesa perché assuma con coraggio, con “un dinamismo nuovo”, la propria responsabilità verso il Vangelo e verso l’umanità. Ci viene chiesto di disporci all’evangelizzazione, di non restare inerti nel guscio di una comunità ripiegata su se stessa e di alzare lo sguardo verso il largo, sul mare vasto del mondo, di gettare le reti affinché ogni uomo incontri la persona di Gesù, che tutto rinnova» (Il volto missionario della parrocchie in un mondo che cambia, 1). Sappiamo che è difficile e complicato farlo in un contesto di indifferenza, ma mettendo la Parola a fondamento della vita, acquistiamo sicurezza e ne diventiamo eco profetico.

L’esperienza missionaria nelle spiagge di Lignano promossa da “Sentinelle del mattino di Pasqua”, nel racconto di Chiara e Claudia ha offerto diversi spunti di riflessione. La loro giornata le vedeva coinvolte al mattino nella preghiera, nella catechesi, nell’invocazione allo Spirito e nella condivisione; al pomeriggio nel girare per le spiagge interessando quanti incontravano; alla sera nell’invitare soprattutto i giovani a entrare in chiesa per pregare, per confessarsi, per dialogare con un presbitero… per ricevere la buona parola del Vangelo.

Solo l’incontro con Dio ti spinge a essere annunciatore. E se all’inizio questa esperienza di incontro è personale, poi necessita una condivisione, perché se hai vissuto qualcosa di bello lo devi raccontare anche ad altri. Le esperienze straordinarie, tuttavia, hanno un inizio e una fine. Come essere missionari nella vita ordinaria? Claudia ci ha spiegato che «una rosa non ha bisogno di predicare, diffonde il suo profumo». Come dire che se l’amore di Dio ti pervade, non puoi non diffonderlo.

Non puoi semplicemente dire agli altri che devono annunciare il Vangelo, la buona notizia. Se sai che annunciare l’amore grande che Dio ha per l’uomo è la cosa buona, tu per primo, da protagonista devi farlo, anche attraverso delle esperienze forti. Sapendo che il coraggio ti arriva dall’incontro con Gesù. Sapendo che l’obiettivo non è quello di convincere chi incontriamo, ma semplicemente di dire e far sperimentare quanto Dio ci ama.

L’invito di don Marcin è quello di far diventare ogni nostra attività missionaria, «che annunci nuovamente il Vangelo, ne sostenga la trasmissione di generazione in generazione, vada incontro agli uomini e alle donne del nostro tempo testimoniando che anche oggi è possibile, bello, buono e giusto vivere l’esistenza umana conformemente al Vangelo e, nel nome del Vangelo, contribuire a rendere nuova l’intera società» (Il volto missionario della parrocchie in un mondo che cambia, 1). Nel far questo è importante che i singoli cristiani e le comunità si interroghino e mettano in discussione il proprio essere e agire in ordine all’evangelizzazione. Nel far questo è fondamentale vivere fortemente il proprio essere cristiani. Nel far questo è decisivo creare relazioni positive e profonde. Nel far questo possiamo guardarci attorno per prendere spunto dalle buone prassi di chi ci è vicino. Nel far questo prima di tutto dobbiamo ricordarci che abbiamo qualcosa di straordinario da dire, ma dobbiamo chiederci come fare e che cosa fare per annunciarlo, perché le risposte stanno già dentro le comunità.

Con la celebrazione del mandato ci siamo ricordati che «il servizio catechistico nasce da una risposta libera ad una chiamata vissuta all’interno della comunità ecclesiale: “il catechista è consacrato e inviato da Cristo” per mezzo della Chiesa» (IG 78). Abbiamo celebrato l’importanza della Parola: è fondamentale ascoltarla e approfondirla con la mente e con il cuore affinché tutta la nostra persona divenga annuncio vivente di Gesù Via, Verità e Vita!

Il convegno si è concluso con un momento di agape fraterno, dove il piacere della condivisione ha coinvolto i partecipanti. Un ringraziamento va a quanti hanno lavorato per la buona riuscita, a tutti i presenti e alle comunità di Madonnina, Lucinico e Mossa che ci hanno ospitato; in modo particolare alle catechiste e al coro di Lucinico per la loro disponibilità nell’accoglienza e nell’animazione.

Fra Luigi Bertié

———————-

È stata programmata per sabato 26 ottobre p.v. presso l’Oratorio Parrocchiale di Lucinico l’assemblea diocesana dei catechisti e di quanti sono impegnati nell’educare alla fede e nella fede (educatori, animatori, evangelizzatori…). Si tratta di un momento di testimonianza, di condivisione e di formazione che coincide con l’avvio di molte attività parrocchiali della diocesi.
L’incontro si concentrerà sul tema “Annunciatori della Parola che dona gioia” con un intervento di don Marcin Gazzetta. Il convegno si concluderà con il mandato che l’arcivescovo Carlo Roberto Maria Redaelli conferirà a tutti i catechisti e operatori pastorali.
Si tratta di un’occasione che ben s’inserisce nel cammino diocesano, che ha in programma la visita pastorale dell’arcivescovo alle nostre comunità con un’attenzione particolare alla missionarietà fondata sulla Parola di Dio. Si tratta, anche, di un momento che ci immette nell’orizzonte universale della Chiesa se come dice papa Francesco dobbiamo «riprendere con nuovo slancio la trasformazione missionaria della vita e della pastorale», sognando «una scelta missionaria capace di trasformare ogni cosa, perché le consuetudini, gli stili, gli orari, il linguaggio e ogni struttura ecclesiale diventino un canale adeguato per l’evangelizzazione del mondo attuale, più che per l’autopreservazione».

———————-

A distanza di un anno siamo convocati, sabato 26 ottobre p.v. alle ore 15.15, presso l’Oratorio Parrocchiale di Lucinico per fare memoria ancora di quell’impegno di Evangelizzazione che anima ogni proposito, iniziativa e prassi pastorale.

La Chiesa ha sempre evangelizzato. Evangelizzare non è solo una missione che il Signore Gesù le ha affidato, è la stessa natura della Chiesa. Senza evangelizzazione non c’è Chiesa.

La comunità cristiana, che da 2000 anni si interroga su come rispondere fedelmente al comando del Signore di andare in tutto il mondo e proclamare il suo Vangelo per fare suoi discepoli quanti crederanno (cfr Mt 28,19), trova nel processo della catechesi una tappa fortemente significativa per lo sforzo di rinnovarsi e di trovare le forme adeguate perché il Vangelo sia sempre percepito come Parola di Dio che salva. È qui che l’esigenza di nuova evangelizzazione bussa alla porta delle nostre comunità per chiedere di non rimanere arroccati in posizioni assunte e spesso diventate ormai anacronistiche o ininfluenti, ma di farsi carico di un nuovo modello di trasmissione e comunicazione della fede.

Il catechista non è una persona che si attribuisce per propria iniziativa o gusto personale la missione di predicare e di spiegare il Vangelo, ma lo fa perché ha ricevuto una missione che gli affida la Chiesa, giacché evangelizzare non è mai per nessuno un atto individuale e isolato ma profondamente ecclesiale. La costante preoccupazione del catechista deve essere quella di comunicare con fedeltà, tramite l’insegnamento e la testimonianza, la persona, la vita e il messaggio di Gesù, presentandolo in modo integro. La Parola di Dio deve ispirare tutta la sua esistenza e guidarlo per una migliore conoscenza del Dio che ci ha rivelato Gesù, del suo disegno di salvezza e della vocazione e grandezza della dignità umana.

Per compiere questa missione così importante nella Chiesa Papa Francesco ci ricorda che il tempo è superiore allo spazio. È urgente, pertanto, avviare processi che portino gradualmente a un rinnovamento delle comunità, piuttosto che affannarsi nell’occupare “spazi” che non ci sono più. Due sono le strade sulle quali è necessario incamminarsi più decisamente: la formazione costante degli operatori pastorali; la riqualificazione , in senso evangelico, delle nostre comunità cristiane.

Il convegno “Annunciatori della Parola che dona gioia” pone al centro della riflessione un tema essenziale per la natura e la missione della Chiesa: la comunicazione delle fede nell’attuale contesto sociale ed ecclesiale.

Il convegno si concluderà con la celebrazione del Mandato ai Catechisti. “Il mandato esprime l’appartenenza responsabile del catechista alla propria comunità diocesana, perché manifesta la sua corresponsabilità nella missione di annunciare il Vangelo e di educare e accompagnare nella fede. Esso è anche il segno di riconoscimento di questa specifica vocazione e un titolo fecondo per il coordinamento dell’azione educativa in seno alla Chiesa (IG 78)”.

———————-

Destinatari

Il convegno è proposto:
– ai presbiteri e ai diaconi impegnati nella catechesi;
– agli operatori pastorali (catechisti, educatori, animatori, ecc).

Programma

Sabato 26 ottobre
– Accoglienza e preghiera
– Intervento di Don Marcin Gazzetta (direttore UCD Udine)
– Dialogo con i partecipanti
– Pausa caffè
– Celebrazione diocesana del Mandato ai catechisti

Sede del percorso

Oratorio Parrocchiale
Via Giulio Cesare 23 A
34170 Lucinico (GO)

Iscrizioni

Adesione presso l’Ufficio Catechistico Diocesano.

È gradito un dolce o simile per allietare la pausa caffè.

Scarica il volantino e la locandina.