Cibo che parla – Genitori e bimbi di 4a elementare, parrocchia di San Giusto in Gorizia

Cibo che parla

Sabato 4 marzo alcuni bambini e genitori del gruppo di catechismo di San Giusto, accompagnati da Don Nicola, Deborah e Maurizio, che si stanno preparando alla prima comunione, hanno trascorso un pomeriggio divertente ed interessante presso la Chiesa dei Cappuccini di Gorizia.

Seguiti da fra Luigi hanno prima visitato la mensa dei Cappuccini che offre ogni giorno a circa un centinaio di persone pasti caldi, ospitalità ed accoglienza da parte di numerosi volontari, proseguendo nella visita di alcuni locali del convento, dove è stata spiegata la storia dei Cappuccini a Gorizia e l’architettura dell’edificio che li ospita.

Successivamente i bambini si sono dilettati nell’arte culinaria: seguendo infatti la tradizione ebraica hanno preparato e cucinato del pane azzimo, focaccia senza lievito, che viene mangiato dagli ebrei durante la settimana che precede la Santa Pasqua, assieme alle erbe amare, sedano e capretto in ricordo della liberazione dalla schiavitù di Egitto e del loro esodo verso la terra promessa.

Mentre i genitori, dopo aver appreso dell’esistenza di un piccolo apiario presente nel giardino del convento e dell’attività collaborativa che viene svolta dalle api per la sopravvivenza della colonia e la produzione del miele, hanno assistito alla preparazione di gustosissimi biscotti a base di miele.

Riuniti genitori e bambini nella sala San Francesco, tutti assieme hanno assistito ad uno spezzone del film “Welcome” (2009) che narra le vicende di un profugo curdo dell’Iraq in cammino verso l’Inghilterra per ricongiungersi con i familiari, sottolineando in particolare lo spirito di accoglienza presente anche oggi verso queste persone. Fra Luigi, prendendo spunto da questo spaccato di realtà, ha coinvolto grandi e piccoli in una catechesi dell’accoglienza, anche in considerazione dell’attuale flusso migratorio presente in città.

Il pomeriggio si è concluso con merenda per tutti a base di pane azzimo, miele, biscotti.

Sicuramente un’esperienza da condividere!

Ecco le foto

Deborah Paron e Maurizio Bognolo