«Bimbi a messa»

Un’esperienza per i piccolissimi dai 3 ai 6 anni

«Mia figlia è molto piccola, ha solo 2 anni e mezzo, però di domenica mattina mi dice: “Mamma, andiamo Messa”». Così esordisce la mamma della piccola Gaia, intervistata in uno dei filmati che la Commissione Catechesi ha presentato al Convegno diocesano Catechisti del giugno 2010. L’esperienza presentata riguarda la proposta di coinvolgere più attivamente nella messa domenicale i bimbi piccolissimi in età prescolare.

La scintilla che ha originato questa attività che dura al Duomo di Gorizia ormai dal 2007 è stata duplice. Da un lato la sofferenza pastorale nel vedere le giovani mamme con il bimbo in braccio o per mano, sempre vicine alla porta della chiesa, in attesa di uscire alle prime grida o capricci del figlio, perdendo così la messa (e la serenità, aggiungeremmo). Non si potrebbe fare qualche cosa perché partecipino con pace all’Eucaristia domenicale?

Dall’altro è stato nel constatare come in altre Chiese vicine (Austria, Slovenia) è frequentissimo vedere nella navata laterale l’angolo riservato ai bimbi, con quaderni, sussidi, album biblici colorati e sempre disponibili. È vero che siamo “italiani” e che i nostri bimbi hanno normalmente “spazi di manovra” molto più ampi dal punto di vista disciplinare, ma non si poteva ugualmente almeno provare?

E non si potrebbe in questo modo aprire qualche finestra di impegno per i cresimandi, che è sempre così difficile coinvolgere specialmente nell’Eucaristia domenicale?

E così con l’aiuto di Chiara, una giovane animatrice quella volta in Servizio Civile presso la parrocchia, il passaggio alla Libreria Faidutti a cercare sussidi adatti ai piccolissimi e al negozio per acquistare un pezzo di moquette grigia da stendere sul pavimento della cappella feriale, l’installazione di un altoparlante supplementare nella stessa per far seguire la messa alle mamme che vi accompagnavano i bimbi ancor più piccini e irrequieti, “l’affare” era fatto: si cominciava la domenica successiva.

«Lasciate che i bambini…»

Bimbi a messaQuesta parola evangelica risuonava non solo nel titolo del catechismo della CEI riservato ai genitori dei bambini 0-6 anni, ma anche nella progettazione dell’attività. Questa non doveva apparire come un semplice deposito o custodia dei piccoli in attesa che finisse la Messa per i genitori, ma un vero modo di renderli partecipi, a loro misura, di ciò che accadeva nella chiesa grande.

La struttura proposta – e sinora restata immutata – è molto semplice: l’accoglienza, il racconto del Vangelo del giorno, un’attività, il “segno di Gesù”.

Bimbi a messaQualche minuto prima della messa l’animatrice, aiutata eventualmente da qualche cresimando/a (abbiamo constatato come le ragazze siano di gran lunga più sensibili su questo fronte) allestisce la cappella feriale stendendo la moquette sul pavimento, per creare un ambiente familiare e informale. Man mano che i bimbi vengono portati dalle mamme o papà vengono salutati e fatti sedere in cerchio.

 

Bimbi a messa– Quando il gruppo si è costituito, dopo qualche scambio verbale informale viene aperta la pagina del Vangelo del giorno, spesso presa dai numerosi sussidi illustrati a questo scopo. L’animatrice lo racconta, intercalando con domande ai piccoli per facilitare la comprensione e l’interiorizzazione.

 

Bimbi a messaSegue la piccola attività, sempre suggerita e scelta dai diversi sussidi utilizzati. Può consistere in un disegno da colorare che riporta la scena evangelica ascoltata, oppure nel ritagliare i personaggi evangelici e incollarli su un cartellone, nel creare piccoli oggetti attinenti con il racconto evangelico e così via. Al termine, i frutti del lavoro vengono consegnati ai piccoli che li mostrano tutti orgogliosi ai loro genitori, oppure vengono esposti in fondo alla chiesa per rendere partecipe la comunità della piccola “impresa” compiuta.

 

Bimbi a messa– Il terzo momento consiste nell’andare a ricevere “il segno di Gesù”: in chiesa siamo ormai giunti ai riti di comunione. I piccoli vengono presi per mano formando una lunga catena e accompagnati in fondo alla fila delle persone che vanno a ricevere l’Eucaristia. Giunti di fronte al sacerdote, questi imparte ad ognuno un segno di croce sulla fronte, come segno di benedizione del bambino: il “segno di Gesù”, appunto, che poi i piccoli “pretendono” anche quando vengono da soli con i loro genitori in altre celebrazioni. È un momento molto commovente per tutta l’assemblea, che ricorda a ciascuno la grande responsabilità di condurre i piccoli al Signore.

 

– Rientrati poi nella cappella, l’incontro viene sciolto con semplicità. Da sottolineare che , essendo la cappella chiusa da porte di vetro, viene utilizzata anche dalle mamme con figli ancor più piccoli, che magari piangono o possono lamentarsi durante la celebrazione, in modo da affrontare serenamente e senza paura di disturbare le eventuali intemperanze degli infanti.

Guadagni e difficoltà

Intanto l’attività viene costruita praticamente a “costo zero”, se si esclude il pezzo di moquette e l’investimento iniziale dei sussidi. Inoltre ottimo si è rivelato il coinvolgimento dei ragazzi più grandicelli delle cresime, responsabilizzati in un’attività che piace e coinvolge, tanto da farli “venire a messa” volentieri. Certo, la loro partecipazione potrebbe risultare non proprio del tutto devota, presi come sono dalla gestione dei piccoli, ma qualche cosa di simile potrebbe risultare per tutti gli altri ministri all’interno dell’Eucaristia, spesso “presi” dal fare le cose necessarie.

Le difficoltà possono derivare dalla disponibilità del luogo, che potrebbe apparire non consono ad attività didattiche – spesso infatti le cappelle custodiscono il Santissimo -, ma è venuta in soccorso una riflessione nata dalla Festa dei Santi Martiri Innocenti, quando nella Liturgia delle Ore si contempla questo “tenero gregge di agnelli immolati,/giocate con la palma e la corona/semplici e lieti dinanzi all’altare”: se così accade in Paradiso, perché non anche sulla terra, in attesa di avere spazi più adeguati?

L’assemblea nel suo complesso viene edificata nel vedere i piccoli partecipare e si arricchisce in modo insperato di molte giovani coppie, che in questo modo partecipano e non si sentono di troppo o fuori luogo con i figli possibile soggetto di disturbo.

Le mamme infine si sono mostrate entusiaste, tanto che ritornano volentieri con i loro piccoli e spesso si siedono anche loro in terra aiutando le animatrici in erba. Una mamma con due piccoli di 3 e 5 anni al termine dell’attività è venuta a ringraziare dicendo: “È la prima volta da cinque anni che posso sedere in pace a godermi una messa dall’inizio alla fine”. Per un parroco basta questo per andare avanti un altro anno intero…

Alcune testimonianze

Chiara, animatrice– «I genitori sono entusiasti, tanto è vero che i progetto va avanti da tre anni, da ottobre 2007 circa. Ai bambini, di una fascia di età dai 3 ai 6 anni, raccontiamo il vangelo e poi facciamo fare loro alcuni lavoretti basati sul racconto evangelico» (Chiara animatrice).

 

Martina L., cresimata animatrice– «Quest’attività mi dà tanta gioia, sicuramente, perché lavorare con i bambini è sempre così. Vedere che vengono sempre di loro spontanea volontà qui a fare l’attività. Lo scopo è quello di aiutarli a conoscere già con questo piccolo catechismo la vita di Gesù» (Martina L., cresimata).

 

Martina D., cresimata animatrice– «Questo mi rende utile, perché è bello insegnare a dei bambini così piccoli gli insegnamenti di Gesù; e questo secondo me è molto utile, perché anche dei bambini così piccoli imparano delle cose così importanti» (Martina D., cresimata)

 

Mamma di Gaia– «La mamma è contenta, perché riesce a seguire anche lei un po’ la messa e riesce ad ascoltare quello che dice il sacerdote e vede che la bambina è contenta, che è la cosa più importante» (la mamma di Gaia).