È risorto il terzo giorno

“È risorto il terzo giorno”
Lettera biblico-spirituale dei vescovi della CEDAC (Commissione Episcopale per la Dottrina della Fede, l’Annuncio e la Catechesi)

Carissimi catechiste, catechisti, religiose e preti,

i vescovi della CEDAC (Commissione Episcopale per la Dottrina della Fede, l’Annuncio e la Catechesi), hanno indirizzato una lettera alle comunità e a tutti coloro che sono impegnati a servizio dell’annuncio, dell’iniziazione e dell’accompagnamento nella fede.

“È risorto il terzo giorno” è una lettera biblico-spirituale dell’esperienza della pandemia che diventa una traccia di riflessione per l’annuncio e la catechesi.

Pubblichiamo il testo con l’augurio che lo possiate leggere e condividere perché diventi un’occasione di ripercorrere ciò che viviamo, alla luce della nostra fede nel Signore risorto.

Sarebbe bello che potesse essere un testo sul quale dialogare e far scaturire la speranza per le comunità cristiane.

L’ufficio catechistico nazionale sta anche avviando un “Laboratorio dell’annuncio” che vuole offrire indicazioni e delle linee condivise a partire da questo tempo che stiamo vivendo.

Introduzione, testo Vescovi italiani

Si intitola “È risorto il terzo giorno” ed è una traccia di riflessione elaborata dalla Commissione Episcopale per la Dottrina, l’Annuncio e la Catechesi della CEI per accompagnare equipe diocesane, catechisti e quanti sono impegnati sul fronte dell’annuncio e dell’iniziazione cristiana. Si tratta di una “rilettura biblico-spirituale dell’esperienza della pandemia”, destinata a credenti e non credenti, che prende le mosse da un ascolto attento delle paure, dei bisogni e delle attese delle persone che, nel proprio contesto e con i propri strumenti, si sono trovate ad affrontare l’emergenza sanitaria da Covid-19. Ad aprire il testo, infatti, sono le voci di un’impiegata, di uno studente, di un bambino, di un avvocato, di un cappellano, di un medico, di una casalinga, di un adolescente, di un volontario e di una segretaria. Pongono interrogativi sulla sofferenza, sul disorientamento e sulla morte, ma testimoniano anche la capacità di resilienza, la creatività e la riscoperta della dimensione domestica della fede.

Nella traccia, la Commissione Episcopale colloca gli eventi recenti sullo sfondo del mistero pasquale di Gesù: dal Venerdì della morte in croce sino alla Domenica di risurrezione, attraverso il Sabato della deposizione nel sepolcro, evidenziando che “una lettura pasquale dell’esperienza della pandemia non può prospettare il semplice ritorno alla situazione di prima”. Per la Commissione, infatti, “la croce e il sepolcro possono diventare cattedre che insegnano a tutti a cambiare, a convertirsi, a prestare orecchio e cuore ai drammi causati dall’ingiustizia e dalla violenza, a trovare il coraggio di porre gesti divini nelle relazioni umane: pace, equità, mitezza, carità”. Sono questi “i germi di risurrezione, i lampi della Domenica, che rendono concreto e credibile l’annuncio della vita eterna”. Ecco perché, nell’ascoltare e dare dignità all’umanità ferita, la Commissione Episcopale rilancia l’invito di papa Francesco a raccogliere la sfida dell’audacia e della creatività nel “ripensare gli obiettivi, le strutture, lo stile e i metodi evangelizzatori delle proprie comunità”. Per ripartire “come comunità ecclesiale sui passi dell’uomo del nostro tempo, animati da tenerezza e comprensione, da una speranza che non delude”.

Roma, 23 giugno 2020

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